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venerdì 1 novembre 2013

KORN - The Paradigm Shift 2013




come ti aspetti che inizi un disco dei Korn dove è appena tornato dopo tanto, troppo silenzio il chitarrista fondatore Brian Head Welch? Beh io me lo aspettavo così, che spaccasse, come fa Prey for me .... il riffing importante, quello che li ha elevati da band qualunque a band che ha creato un genere innovativo negli anni '90 è ben presente in questa prima traccia d'apertura...quindi da qui in avanti si respira meglio, i Korn mi sono mancati, molto, troppo...J Davis era incompleto, il basso di Fieldy fine a se stesso, Munky zoppo e senza ispirazione...Prey for me è rocciosa, un cazzotoo in pieno volto, dall'incedere rapido, senza fronzoli, un bel riffing tosto, un chorus che si incolla in testa, arrangiamenti da band di alto livello. da quanto non sentivo un break come quello finale di questa song! Diverrà un classico. E da qui in avanti diverrò noioso, lo so già, ma io l'ho sempre detto, l'ho sempre sostenuto, a me i Korn del dopo Head hanno sempre fatto cagare, vuoti, spaesati nella loro ricerca di qualcosa che non gli appartiene, hanno prodotto degli orrori musicali. Brian è tornato e si sente, Love & Meth segna il bersaglio in pieno, è una song Korn stupenda, con innesti odierni, voglio dire, non è che si sono rimessia suonare Blind o Freak on a Leash, non stanno scopiazzando nessuno, neppure se stessi, hanno semplicemente rimesso il motore al posto giusto. Il brano in oggetto ha un chorus che ti si appiccica dentro, gira, lo canti, lo ricanti alla paranoia, è melodico, è 7 corde Korn! Tutti i membri della band viaggiano sullo stesso livello, si sente che c'è stata cooperazione in fase di creazione, il cantato di Davis è amalgamato, vive sui riff di chitarra, la batteria un innesto nella colonna vertebrale di What we do altro brano veloce, al quale faccio solo un appunto negativo, il refrain è ottimo ma supportato da un passaggio di tastiera scontatissimo in sottofondo che manco un videogioco anni 80...peccato perché un piccolo dettaglio così fa perdere rabbia in una song altrimenti chitarristicamente molto aggressiva...
Si è dibattuto molto in questi anni sulla stramba passione di Davis e soci per l'elettronica, ebbene, su The Paradigm Shift possiamo ascoltare parecchie traccie create probabilmente senza gran parte del contributo creativo marchiato Head, riarrangiate poi al momento di completare un album intero sotto il nome Korn, un brano come Spike in my veins ad esempio è chiaro prodotto pre Head, non me lo possono nascondere, poi che ci abbia messo qualche elemento ci stà, ma la struttura sfugge le regole tradizionali della composizione vincente, ne viene fuori quindi un buon brano, che mi fa però scattare spesso il ditino sul tasto skip poco dopo la metà del brano, peccato...poi ti arriva fra capo e collo Mass Hysteria e qui bang bang bang!!! Questo cd và ascoltato e poi per dover di cronaca và visto il dvd allegato, qui si possono vedere i ragazzi della band entusiasti del ritorno di Brian, sono loro stessi a continuare a pigiare su questo tasto, su quanto sia tornato ad un altro livello, J, Munky sono i più felici e nel processo di composizione non si fa altro che vedere Brian che macina riffs, li suona, li mostra, li tira fuori come se ne avesse le dita piene...e tutti che gongolano, adesso, voglio dire, se come band fai un dvd in cui il messaggio è cazzo è tornato il figliol prodigo, siamo tutti salvi, allora deve essere per forza di cosa così, non era solo una sensazione esterna! E io ne sono ben felice, perché ho indietro una band che così adoro, una band che musicalmente mi soddisfa....Mass è un brano che và ascoltato con il volume al massimo, le finestre spalancate e i vicini incazzati! Ci troviamo richiami a Untouchables, il tutto mixato con un che di new Korn 2013. Ottimo.Come autocitarsi reinventandosi! Paranoid and Aroused è anch'essa sostenuta dal lavoro chitarristico, non ci sono cazzi, se non ci fossero questi intrecci che solo i Korn insieme sanno fare, una qualunque altra band avrebbe fatto un lavoro scontato partendo dalle stesse basi, qui invece la vena creativa è bella viva! Never Never è il brano che come primo singolo mi aveva fatto incazzare perché non era assolutamente quello che volevo sentire dalla band con Head dentro, un brano che dopo lunghi ascolti risulta piacevolmete paraculo, un brano che alla fine ascolti inserita tra le altre un po' come brano respiro, chiaro che per fortuna è l'unica virata verso qualcosa di troppo diverso dall'omogeneità di creazione globale dell'album, sta cazzo di elettronica, loop, mavaff...però un brano ben riuscito lo si può anche ascoltare 2 volte su 5. Punishment Time richaima e scomoda addirittura qualcosa fatto su Life is Peachy, e scusatemi se è poco...il chorus poi è molto aperto, quasi che J abbia trovato un greatest hit dei suoi dischi anni '80 preferiti e si sia impegnato a rendere melodiche la maggior parte delle songs in amniera eccelsa, era da un po', esclusa la sede live, in cui J non era così ispirato...evviva Head! Lullaby for a sadist è una meravigliosa filastrocca, un lento carillon insano, bel brano intimo, sofferto, strisciante... Victimized mantiene ottimi ritmi, non cede l'interesse per l'ascolto, non c'è cedimento... It's all wrong  scomoda nuovamente un po' di passato che si imbastardisce con una punta di elettronica, questa volta le due fasi si bilancia bene e ne viene fuori un lavoro eccelso con il sound old stile che sovrasta le piccole tendenze digitali.... Tell me what you want primo brano bonus è rapido, nel senso che punge come una zanzara e scappa, tell me what you want, fuck you go away!! and never come back! della serie ti ci mando a cagare? si! ascoltare qui Haed e Munky duellare con le loro 7 corde è ancora goduria...poi sulla versione giapponese, maledetti, hanno sempre qaulche chicca in più, si può ascoltare il brano bonus Die another day il quale all'inizio sembra quasi un remix di qualche parte già sentita, invece si dimostra un ottimo brano, gradevole, anzi, più lo si ascolta più si intuisce forse quale sarà il futuro di questa immensa band, le due fasi, quella prettamente hard chitarristica, ruvida e quella schizoide dell'elettronica si fonderanno sempre più, forse, chissà...sempre che Brian tenga duro e alzi la sua 7 corde nel mixer! I KORN sono qui!


 
 
 
 
 
enjoy!!!!
 
 
 

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