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Ektomorf - black flag 2012 |
mi sono accostato a questo album un pò titubante, insomma, il precedente Redemption del 2010 non mi aveva stupito, anzi, però gli Ungheresi in questione mi avevano piacevolmente riscaldato il cuore con delle ottime canzoni acustiche all'inizio del 2012, l'album The acoustic infatti mostra un lato inedito, prettamente Zoltaniano, chitarra e voce spesso supportate da ottimo drumming...poi, inaspettato questo sorprendente all'ennesima potenza Black Flag che mi fà drizzare subito le orecchie...un intro sulfureo promette bene no? Tamburi e l'attacco è servito, poco gipsy e molto heavy, con
War is my way si corre veloci, Zoltàn (Zoli per gli amici) è semplicemente in forma, cartavetro in gola e dita al fulmicotone, il sound delle chitarre è lì, pesante, dinamico, semplice se vuoi nel suo incedere, dannatamente tosto, poi quando meno te lo aspetti arriva un fraseggio e Zoli 'canta'...sì, e ci riesce pure sufficientemente bene, a me almeno piace, perchè vero, genuino, integro, urla e sputa rabbia dannatamente bene, in pochi riescono con la stessa convinzione...il brano seguente
Unscarred tocca un tema violento, l'abuso sulle donne, l'abuso ed il controllo mentale e fisico in generale, hanno girato un bel video, crudo, pugno nello stomaco, senza mezzi termini, senza nascondere neppure agli occhi quello che musica e testo danno in pasto (più sotto troverete il link youtube al video, suggerisco di dare un occhiata). Ricordo con dispiacere che questa band fù ingiustamente troppo sovente accostata all'idea di clone Soulfly, ho sempre sostenuto che se esistessero centinaia di bands come questa allora la musica heavy odierna forse non sarebbe così nella cacca come mi risulta, Ektomorf sono artisti onesti, seguono una linea dura, attingono da idee? cazzo! e chi non lo fà? dopo i Black Sabbath chi non ha attinto?Comunque album dopo album fortunatamente anche i detrattori della prima ora hanno dovuto ricredersi e arrendersi alla furia ben indirizzata di questi ragazzi.
The cross,
Cut it out sfrecciano via e no, non si può fare a meno di non sbatacchiare la testa o fare airguitar sul break centrale di certe songs, sana incazzatura, ascolto molto spesso al mattino prima del lavoro questi brani e la carica derivante, come un condensatore, rigenera sino a sera.
Black flag risulta uno dei brani più ben scritti, black flag we rise the black flaaaaaaaag!!!!! e giù di mosh!!!!!Spero questi ragazzi passino in Italia perchè sarò lì a vederli e supportarli sicuramente! Tamas inoltre è un ottimo chitarrista solista il quale impreziosisce sovente i brani come non mai in questa manciata di brani corrosivi. Io su
Private hell proprio non riesco a fermare la testa, allo stoppato sussegue un bellissimo ritornello melodico this fireeeeeeeeeee!!!!
12 angels viene rapita da una sessione di prove acustica, molto, molto bella e toccante, preambolo alla devastante
Enemy, testi che diventano subito anthem, Fuck your god punk veloce, Never surrender da jump continuo, Feel like this ripresenta un break centrale molto melodico, insomma, Zoli e soci questa volta hanno reso l'assalto più variegato, decidono di chiudere con l'album che più incarna la rabbia suprema, l'odio che solo un genitore che perde il proprio figlio per mano assassina può evocare, Kill it risuona potente e sovrasta ogni singola nota ascoltata sino a questo punto (kill you and burn your body...direi che parole non potessero essere più dirette ed esplicative)
LINE UP:
Zoltán Farkas - guitars, vocals
Tamás Schrottner - guitars
Szabolcs Murvai - bass
Róbert Jaksa - drums
link al bellissimo video unscarred :
http://www.youtube.com/watch?v=8QKvzrCqNps
link alla song Be free inclusa sull'album The acoustic:
http://www.youtube.com/watch?v=ETAkKhiMf1g
Ektomorf
info: http://en.wikipedia.org/wiki/Ektomorf
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