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giovedì 7 aprile 2016

OVERUNIT MACHINE - Aldaraja



Ci sono bands che lottano per aver visibilità, ci sono bands che si arrendono poiché i bastoni tra le ruote sono talmente tanti che anche la passione per la musica non ce la fa, viene annientata. Poi ci sono bands come gli Overunit Machine che nonostante le tante battaglie per fare uscire questo album non hanno mai mollato e anzi hanno alimentato con questa benzina malefica la loro musica. Il risultato? Un album che lascia, quantomeno il sottoscritto, a bocca aperta. Puoi aspettarti un buon lavoro, sai che i musicisti in questione hanno abbastanza esperienza nel settore musicale estremo da partorire un lavoro buono, ma non mi aspettavo cotanta eccellenza. Se dovessi trovare un termine che racchiuda questo lotto di canzoni sarebbe senza dubbio DINAMICITA'. Sono sempre stato contrario a fare grossi paragoni con altre bands, magari famose del circuito metal, ma qui dentro posso sentire così tante influenze (ottime per altro) da unire molti anni di storia del metal oltreoceano e non solo. Modernità, idee innovative, melodia, catchy, riffs heavy, MAI scontati. Mi avete realmente sorpreso. Demian, Zimon, Alessandro, Andrea e Slippy cinque elementi con tante, tante ottime capacità compositive, esecutive e concreti.

Torn apart è un moderno pezzo di metal tagliente, la meccanicità di base made in Fear Factory supportata da una base synth eccelsa sorregge un cantato che si eleva sopra la media, veloce nei passaggi, ricami strumentali e cadenze millimetriche.
Aldaraja entra ipnoticamente (posso dire che il cantato mi ha portato alla mente i luoghi frequentati dalla band A Perfect Circle?) e cresce tra passaggi riflessivi e discese mozzafiato con un alternarsi da ottovolante. Magistrale.
Wargod è nu metal, fa schifo a qualcuno dire nu metal? A me no se con questo termine si porta alla mente una struttura chitarristica e dinamica alla Wayne Static che non si accontenta però di essere se stesso ma si imbastardisce con la melodia insita negli Overunit Machine.
Evolve and rise poteva essere un momento di respiro all'interno dell'album, quei brani che vengono usati come riempitivi, così li definisco, quando le bands non hanno abbastanza buone songs...invece proprio qui dal ritornello in avanti trovo tante di quelle chicche sonore da farlo diventare uno dei brani più riusciti. Meraviglioso, un brano orgoglioso e ricco di soluzioni differenti, una sorpresa dopo l'altra, un crescere continuo.TOP.
Fade away introdotta in latino, un canto delicato e profondo, un fluire tenebroso. Il medioevo incontra il futuro, i tamburi meccanici sostituiscono il passato e il brano sfocia nella sua ampiezza metallica. Sbalordito, comincio a pensare che quest'album sia privo di pecche. Sino ad ora non riesco a trovare un difetto, non riesco proprio a non farmi piacere qualcosa. Quasi impossibile tanto sono pretenzioso in ambito metal. Invece...
Shining scars spacca! Spacca con il suo ritmo marziale, dal vivo questa song deve veramente fare un casino pazzesco! Se alterni la cadenza iniziale al refrain e riparti non puoi che ottenere macello sotto il palco! Brano da muovere la capoccia, assolo di chitarra che merita una menzione particolare.
Unholy messiah segue e forse batte chi la precedeva in termini di meccanismi oliati a dovere, sembra di parlare del motore di una futuristica automobile, la quale benché perfettamente moderna esternamente, possiede un cuore/motore sporco e colante olio, anima umana incorporata in un corpo versione 2.0
Second chance parte più Street, sbarazzina nella sua cattiveria basale con un tempo in levare da urlo. Bisogna veramente riconoscere a questi ragazzi di saper suonare, in gruppo in primis, in maniera eccelsa e perfettamente amalgamata, in seconda battuta applaudire la conoscenza di ogni strumento che suonano, voce compresa.
Inhale moderna ed elettronica più degli altri brani, parte e ancora una volta mi chiedo se sarà il passo fals che non giunge. Ancora mi chiedo come possano aver fatto un album così ricco di riffs mai banali, di songs così complicate, intricate e leggere, sgravate da molta ciccia inutile ma così complete e dinamiche. Inhale a metà sorprende ancora con un cambio di tempo che fanculo! mi fa ancora esaltare di più.
Hyperception sembra più contemplativa nella sua struttura e si lascia assaporare sino al termine che purtroppo segna anche la fine di questo ottimo viaggio sonoro. Sono felicemente sorpreso e esaltato, contento per questa band, per questi ragazzi che come me sono anni che stanno dentro questo genere musicale, veri musicisti, veri amanti della scena metal! horns up guys! E chi ha mixato questo album? signori e signore mister Logan Mader alla consolle! tanta roba mi và di dire.
Mi fa piacere spendere qualche bella parola per lo stupendo artwork dell'intero lavoro.
Però sono tignoso e se proprio andiamo a ben vedere una piccola pecca nell'album l'ho trovata. Non nella musica, solo una piccola dimenticanza, probabilmente neppure causa della band...nel testo riportato sul booklet, alla canzone Hyperception manca una frase del ritornello:
if you let me change your mind :) mai stato più felice di aver trovato una così piccola pecca nel complesso di un album musicale! Grandi Overunit Machine!!

contatti:
https://www.facebook.com/OverunitMachine/?fref=ts
https://www.facebook.com/simone.zimon?fref=ts
videos:
https://www.youtube.com/watch?v=4aViOKlabLU

martedì 23 febbraio 2016

PRONG - X no absolutes


Prong 2016, ovvero una band di tre elementi tra cui Tommy Victor, icona del genere hardcore/metal.
Prong 2016 un album, X NO ABSOLUTES di 12 brani più una bonus come aspettavo da ormai così tanto tempo che neppure più ci speravo, non solo in ambito Prong ma nella scena, persino troppo ampia, delle band estreme.
Ultimate autority riff su riff e pugni in faccia, cazzotti nelle orecchie. Se Cleansing fosse stato scritto in questi anni suonerebbe proprio come questa canzone. La capacità di Victor di creare un marchio di fabbrica subito riconducibile alla sua band è stato lustrato a dovere e questa canzone ne è solo il gustoso antipasto. Solos brillanti e catchy grooves.
Sense of ease la vorrebbero scrivere gli Slayer, ma non ce la fanno. Questa canzone picchia così forte che richiama per l'appunto la band estrema per eccellenza nella sua velocità di esecuzione, però è nella natura bastarda dei prong  arricchire il tutto con il proprio stile . il brano più in your face del lotto probabilmente, un vero inno thrash sparato. Finale stridulo alla Slayer dei bei tempi.
Non si molla un attimo e without words decelera solo parzialmente, alla terza song si percepisce quanto siamo su un treno in corsa, si intravede un album 'dinamico' a tutto tondo. Il ritornello mi ha addirittura riportato alla mente qualcosa degli Helmet. Ma poi che si fondessero tutti queste bands negli anni 90 era anche normale, erano i suoni 'nuovi' che si ascoltavano in giro. Sentire oggi i Prong arricchire tutta la loro esperienza di un mood nuovo/vecchio è semplicemente ciò che ogni fans auspica. Altro che pensione, Victor è più in forma e carico di idee di molti altri colleghi.
Cut and dry è una interessante canzone di attesa, spesso ho questa sensazione che non tutte le songs possono essere alla stessa altezza, ma in un grande album, tra le preferite spuntano sempre questi ottimi brani 'di transizione', quelle che introducono qualcosa che stà per arrivare di terribilmente interessante. No absolutes arriva e capisco che questo disco è un top album, che c'è stato molto lavoro dietro la sua creazione, passione ed ispirazione, colei che spesso non arriva dove potrebbe. Questa volta ci siamo, brano incredibile. Melodico. Il meglio dei prong vecchia/nuova stagione.  Ritornello da cantare e ricantare! Ottimo, superbo, irraggiungibile. Ma un album con le palle non molla il colpo ora, anzi, rincara la dose con Do nothing che scnde ancora più in profondità toccando le corde emotive del songwriting. Malinconica e epica. Da sola vale l'acquisto dell'intero lavoro. Precisa, essenziale senza fronzoli arriva dove vuole, ottimo Victor alla voce con la quale riesce ad imprimere sensazioni forse mai raggiunte prima nella sua pur lunga carriera. Belief system ottimo macigno lento che rotola, sobbalza e spacca le casse in puro NY style. Notare che l'intero lavoro è colmo di solos brillanti e mai uguali tra loro. Ogni brano è ispirato e vive di vita propria andando a formare questa lava che fuoriesce dalla sei corde, dal basso e dalla batteria (ricordare che la batteria nei prong per me ha sempre avuto una marcia in più rispetto a band analoghe).
Soul sickness riporta alla memoria qualcosa di dissonante dei vecchi lavori nella dinamicità piacevole di oggi. In spite of hindrances accelera e picchia duro ma rappresenta per me un altro di quei brani 'ponte' per ciò che arriverà. In effetti ancora una volta Prong/Victor ci sorprendono con Ice runs through my veins  che entra con un giro di basso splendido per crescere in un corpo ritornello splendido!! FREEZE! in coro. poi si parte WITH NO COMPASSION, I FEEL THE ICE THROUGH MY VEINS. Ma c'è ancora spazio per un brano velocissimo Worth pursuing dalle dinamiche Victoriane al 100%. Il suo riffing stridente tra un accordo e l'altro è sinonimo di originalità. Bravo! Per il finale ci regalano uno dei brani più belli dell'intero album, With dignity cresce ed emoziona, come una fenice orgogliosa da suoni placidi risale in vetta con impeto e dignità per l'appunto.la bonus Universal law non aggiunge o sottrae nulla ma fa semplicemente il lavoro della canzone che non 'meritava' di stare tra le elette! PRONG 2016 una garanzia! Lavoro stupendo!!


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band 2016:
Tommy Victor: guitar/vocals
Jason Christoper: bass
Art Cruz: drums